Mirror

La regione mediterranea ha sempre generato e orchestrato una comprensione unica dell’immaginazione attraverso processi associativi inaspettati, in particolare attraverso il tema dell’acqua come motivo ricorrente.
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Il Progetto Mirror

La regione mediterranea ha sempre generato e orchestrato una comprensione unica dell’immaginazione attraverso processi associativi inaspettati, in particolare attraverso il tema dell’acqua come motivo ricorrente. Il progetto funziona come un’analogia dell’osservazione di uno specchio infranto e dei suoi frammenti. In questo contesto, l’obiettivo curatoriale principale è incorporare un gioco di riflessi tra vari elementi: la città di Agrigento, l’elemento acqua, film, fotografie, musica e il pubblico, creando un’esperienza intensa e unificata presso il Teatro Pirandello di Agrigento, con un programma che si sviluppa lungo un mese. Questa esperienza sarà inoltre documentata in un libro che riflette e intreccia questi elementi, narrati dal punto di vista di un gatto randagio chiamato ‘Surfaro’.


Curato da Basak Senova e Jonatan Habib Engqvist, il progetto "Mirror" si articola in tre capitoli interconnessi. Il primo è una mostra sperimentale allestita sul palcoscenico del Teatro Pirandello di Agrigento. Combina proiezioni cinematografiche e fotografie, invitando il pubblico a salire sul palco per vivere le fotografie in un allestimento espositivo unico e assistere ai film come spettatori d’opera.
Il secondo capitolo è un libro che riflette l’arte e la città di Agrigento, elaborando osservazioni attraverso gli occhi di un gatto randagio che si aggira per la città. Il terzo capitolo prevede la diffusione del programma cinematografico e del libro presso istituzioni partner in diverse città europee: Istanbul Modern (Istanbul), Kunsthalle Wien (Vienna), Kunsthaus Dahlem (Berlino), Liljevalchs Konsthall (Stoccolma), National Museum of Modern Art (Zagabria), The Art Rooms, ARUCAD (Kyrenia) e CVAR Centre of Visual Arts and Research (Nicosia), Cipro, The Reykjanes Art Museum (Reykjavik).

Gli artisti partecipanti al progetto sono: Ali Cherri (LB/FR), Almagul Menlibeyeva (KZ/DE), Cristiana de Marchi (IT/LB/AE)Egle Oddo (IT/FI), Emilia Skarnulyte (LT), Francesco Bellina (IT), Hera Büyüktasciyan (TR), Herrana Addisu (ET), Icelandic Love Corporation (IS), Isa Rosenberger (AT), Jesper Just (DE), Johan Thom (ZA), Larissa Sansour (PS/UK) – Søren Lind (DK/UK), Marcus Neustetter (AT), Marja Halender (FI), The ZoNE (AT), Maria Lantz (SE), Nisrine Boukhari (SY/AT), Oya Silbery (CY), Rojda Tugrul (TR/AT), Ramesch Daha (AT), Superflex (DK), Theresa Traore Dahlberg (SE), Wael Shawky (EG) e William Kentridge (ZA).


Tutte le edizioni fotografiche saranno prodotte ad Agrigento e donate al Museo Civico della città al termine della mostra presso il Teatro Pirandello.


Il progetto Mirror è realizzato in collaborazione con The Atlas (of Creative Mechanisms): [Curating–Conducting], un progetto PEEK finanziato dal Fondo Austriaco per la Scienza (FWF), ospitato dall’Istituto di Scienze e Educazione Artistica dell’Università di Arti Applicate di Vienna. DOI: 10.55776/AR721

I curatori: Basak Senova e Jonatan Habib Engqvist

Basak Senova è una curatrice e designer (MFA in Graphic Design e PhD in Arte, Design e Architettura) che dal 1995 scrive di arte, tecnologia e media, avvia e sviluppa progetti e cura mostre. Dal 2020 al 2022 ha diretto il Programma Octopus, una piattaforma educativa basata sulla ricerca, come visiting professor presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Attualmente ricopre una posizione di ricercatrice post-dottorato senior presso la stessa istituzione con il suo progetto PEEK, The Atlas (of Creative Mechanisms): [Curatela-Conduzione]. Senova ha curato i padiglioni della Turchia e della Macedonia settentrionale alla Biennale di Venezia nel 2009 e nel 2015. Ha inoltre curato il progetto UNCOVERED (Cipro, 2011-2013); la seconda e la quinta Biennale d’arte contemporanea, D-O ARK Underground (Bosnia-Erzegovina, 2013, 2019); la Biennale di fotografia di Helsinki e il Jerusalem Show VII: Fractures (2014); Lines of Passage (Lesbo, 2016) e la mostra inaugurale B7L9 a Tunisi (2019). Ha presieduto la Galleria d’arte per il SIGGRAPH 2014 (Vancouver) e ha guidato il progetto CrossSections, curando mostre in tutta Europa (2017-2019). Ha concluso il Programma Octopus nel 2022 con mostre a Tunisi e Vienna e ha continuato a curare mostre a Tbilisi, Palermo, Berlino, Pretoria e Istanbul.

Jonatan Habib Engqvist è curatore, autore e occasionalmente insegnante. È co-editore di Ord&Bild, curatore di progetti sperimentali e mostre in 4 continenti, tra cui biennali e festival internazionali come Art D-0 ARK Underground, Padiglione VR alla 58a Biennale di Venezia, Cycle Music&Art Festival Berlin/Reykjavík, Survival Kit Riga, Sinopale in Turchia, Momentum biennale a Moss, Norvegia, e Reykjavík Arts Festival. È stato il direttore fondatore della Curatorial Residency di Stoccolma, il direttore delle arti visive presso Iaspis, curatore presso il Moderna Museet e impiegato presso il Royal Institute of Art di Stoccolma. I suoi scritti sono stati ampiamente pubblicati in diverse lingue in libri e cataloghi di tutto il mondo.

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