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di Tanja Boukal con Tina Teufel(Curator of Museum der Moderne Salzburg) & Jakob Brossmann (documentary filmmaker)Attingendo all’antico concetto greco-romano di ospitalità (Hospitium), che sottolinea la connessione sacra tra ospite e ospitante, il progetto esplora la trasformazione dell’isola nell’ultimo decennio. Per secoli identificata principalmente come porta d’ingresso per l’Europa, Lampedusa è diventata anche una destinazione turistica in crescita dalla fine degli anni Settanta, portando a profondi cambiamenti sociali e culturali. |
Conosci l’artista, la curatrice e il documentaristaTanja Boukal (nata nel 1976 a Vienna) fonde l’artigianato tessile con la critica socio-politica. Formatasi in ricamo (HBLA Herbststraße) e scenografia (Wiener Kunstschule), si immerge nelle comunità per rivelare le realtà sul campo. Il suo progetto Melilla (2014) ha affrontato le tensioni di confine, il progetto Mulhouse (2018-2019) si è concentrato sulla disoccupazione e il progetto Rheinau (2023-2024) esamina la vita degli adulti con disabilità mentali. Le narrazioni personali mostrano come si intersecano politica,pregiudizio ed empatia. Tina Teufel (nata nel 1976 a Wels) è una storica dell’arte e curatrice con sede a Salisburgo, in Austria. Attualmente ricopre il ruolo di curatrice per l’arte contemporanea e responsabile della collezione Artothek Land Salzburg presso il Museum der Moderne Salzburg, dove ha curato e co-curato mostre personali di artisti come Nancy Spero, Rebecca Horn, Rudy Burckhardt, Tanja Boukal, Etel Adnan, Andrea Fraser, William Kentridge, Ellen Harvey, Cameron Jamie e Ilit Azoulay, e ha co-curato mostre tematiche di ampio respiro come Role Models - Role Plays, John Cage e... Flowers & Mushrooms, Fly Me to the Moon e Body Space. Ha inoltre curato mostre minori in istituzioni artistiche, gallerie e spazi off, oltre a essere membro della giuria per premi d'arte a livello locale e nazionale, come l’Outstanding Artist Award dello Stato austriaco e il Birgit Jürgenssen Prize dell’Accademia di Arti Applicate di Vienna. I suoi interessi principali sono un approccio socio-politico e femminista all’arte. Jakob Brossmann (nato nel 1986 a Vienna) ha studiato scenografia e cinematografia presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Lavora come regista, produttore, scenografo e artista visivo, muovendosi tra cinema, documentario e teatro. Nel 2012 ha ricevuto il premio SPEC_SCRIPT per la sua sceneggiatura non filmata GEHEN - Ein Heimatfilm, e il suo progetto di diploma SCHWANZERTRAKT è stato premiato con il Förderpreis della Bassa Austria e dell’Università di Arti Applicate di Vienna. A partire dalla produzione Das Missverständnis, nominata al Premio Nestroy, ha lavorato regolarmente con Nikolaus Habjan su opere teatrali in cui marionette e attori condividono il palco in egual misura. Le sue scenografie sono apparse, tra l’altro, in produzioni dello Schauspielhaus Graz, del Volkstheater Wien e del Residenztheater München. Il suo acclamato documentario Lampedusa im Winter (2015) è stato presentato in anteprima al Festival di Locarno e ha ricevuto diversi premi. Il suo ultimo film, Gehört, Gesehen - ein Radiofilm (2019, D), prosegue le sue esplorazioni documentaristiche. Attraverso “Finali Film & Wortschatz Produktion”, porta avanti anche progetti interdisciplinari incentrati sulla diversità e sul multilinguismo. Dal 2017 insegna all’Università di Arti Applicate di Vienna. |
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