The Silent Room v05

Il progetto The Silent Room di Nathalie Harb nasce per esplorare il diritto al riposo in uno spazio protetto, promuovendo la conciliazione e la cura collettiva.
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di Nathalie Harb
con Pamela Erbetta, Lea Kayrouz, Alex Tzortis de Paz, 
Youmna Saba, Maurizio Tedesco, Michele Piccione

Questo luogo di raccoglimento rappresenterà un simbolo di unità per Agrigento, offrendo agli abitanti un punto di incontro capace di riconnettere i quartieri e restituire una visione condivisa della città.
La particolare urbanistica di Agrigento, stratificata nei secoli attorno alla Valle dei Templi, ha generato una frattura fisica e sociale che ostacola l’emergere di un’identità collettiva. The Silent Room affronta questa disconnessione attraverso uno spazio comunitario ispirato alla metafora del nido: un accumulo e stratificazione di materiali che riflette la storia urbanistica della città. Situato nella Valle dei Templi, questo luogo offrirà ai cittadini l’opportunità di vivere un ambiente protetto, dove le differenze sociali e culturali si dissolvono in un gesto di riconciliazione.
The Silent Room sarà uno spazio fuori dal tempo ma radicato nel territorio, un punto di incontro e di cura, concepito per favorire il contatto e l’unione tra i diversi quartieri. A partire da maggio, prenderà forma nella Valle dei Templi, unendo un design innovativo al coinvolgimento diretto della comunità locale. Questo spazio sarà pensato come un rifugio e un luogo di meditazione, in cui gli abitanti potranno riscoprire un senso di appartenenza condiviso. Non si tratta solo di un rifugio fisico, ma di un simbolo potente di riconciliazione e cura. The Silent Room rappresenterà l’opportunità di superare divisioni e costruire un’identità collettiva per Agrigento, basata sulla solidarietà, il rispetto reciproco e la connessione profonda tra le persone.
Il raggiungimento della Silent Room avverrà gradualmente per i cittadini attraverso diverse attività, una di queste sarà l’assegnazione di un centinaio di ingressi gratuiti, con lo scopo di incentivare gli abitanti dei diversi quartieri a uscire dagli schemi e incontrarsi in quel luogo visivamente sempre presente, ma difficilmente fruibile, un atto comunitario di cura collettiva.
 
Il progetto seguirà un percorso articolato in varie fasi, con attività specifiche pensate per coinvolgere la comunità e promuovere una connessione profonda tra gli abitanti.

Conosci l’artista: 

Nathalie Harb è un’artista e designer multidisciplinare che vive tra Parigi e Beirut.
Crea interventi pubblici, installazioni e scenografie che mettono in discussione le nozioni di casa, rifugio e spazio, proponendo un uso alternativo del nostro habitat quotidiano. I suoi progetti generano spazi di collaborazione in cui diversi professionisti, musicisti, consulenti acustici, esperti di permacultura, consulenti ambientali e architetti, convergono per dare forma a progetti che spaziano tra interventi urbani, laboratori comunitari e mostre. I suoi progetti sono stati sostenuti da organizzazioni e iniziative quali la UNESCO’s Week of Sound, la American University Beirut’s Neighborhood Initiative, la Temporary Art Platform e la Biennale di design di Londra.

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