Countless Cities - la Biennale delle Città del Mondo

Il progetto è curato da Farm Cultural Park, con la direzione artistica di Andrea Bartoli e la partecipazione di diversi curatori e collaboratori internazionali.
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Interna Uno

a cura di FARM Cultural Park

La Biennale intende esplorare le dinamiche urbane e le sfide sociali, culturali ed economiche che caratterizzano le città del mondo, mettendo in luce il potere della cultura e delle buone relazioni come strumenti per affrontare i conflitti e promuovere un futuro sostenibile. Attraverso mostre, performance e rassegne cinematografiche, il progetto vuole sensibilizzare il pubblico sull'importanza della diplomazia culturale, del soft power e della salute urbana, celebrando la capacità delle città di trasformarsi e rigenerarsi.

Nella sua quarta edizione, Countless Cities si presenta con il titolo The Superpowers of Culture and Good Relationships, ponendo il focus sulla capacità della cultura di rispondere ai conflitti e costruire nuove forme di dialogo. L’evento esplorerà come il confronto, inevitabile e costante nelle relazioni umane, possa essere trasformato in un’opportunità di crescita e sviluppo.
Tre grandi aree tematiche guideranno la Biennale: Culture Always, che esplora il ruolo della cultura come motore del cambiamento; Healthy Cities, che indaga la relazione tra ambiente urbano e benessere; e Cities & Soft Power, che analizza il ruolo di istituzioni e movimenti culturali nella costruzione di nuove identità urbane.
L’evento ospiterà una serie di padiglioni tematici, che esploreranno il ruolo della cultura, dell’architettura e dell’innovazione nella rigenerazione urbana e nella costruzione di comunità più resilienti e inclusive

Tre città, un mondo

Il Padiglione di New York, curato da Dulcina Abreu dell'Andrew Freedman Home Initiative, sarà dedicato al Bronx e al suo percorso di riqualificazione. Attraverso arte, tecnologia e imprenditoria, il padiglione analizzerà le strategie di riavvicinamento e rivitalizzazione delle comunità internazionali di colore, promuovendo pratiche di inclusione e sviluppo sostenibile su scala locale e globale.
Il Padiglione di Nazareth, curato dall’architetta palestinese Razan Zoubi Zeidani, approfondirà il concetto di identità urbana palestinese e il rapporto tra il popolo palestinese e la casa come simbolo di resistenza. L'installazione prenderà ispirazione da "Aldar", lo spazio da lei fondato per coniugare arte, cultura e architettura nella conservazione del patrimonio arabo.
Il Padiglione di Medellín, realizzato da un team internazionale di esperti tra cui Luca Bullaro, Jorge Torres, Giovanna Spera e Horacio Valencia, sarà un racconto onirico sulla recente trasformazione della città colombiana, passata da una delle più pericolose al mondo a un modello di urbanistica sociale e architettura pubblica. L’installazione utilizzerà elementi pensili in bambù per rappresentare la morfologia naturale della valle in cui sorge Medellín, con una simbolica riproduzione del fiume cittadino e dei suoi affluenti. Il progetto è sostenuto dalla Universidad Nacional de Colombia e dal Comune di Medellín.

Inoltre, Countless Cities include due iniziative complementari che esplorano il rapporto tra città, cultura e identità attraverso la letteratura e il cinema: Literature and Cities, curata da Roberto Bruccoleri, e Across the Cities, una rassegna cinematografica curata da Andrea Bartoli.

Literature and Cities – Performance Letterarie
A cura di Roberto Bruccoleri, il progetto propone un viaggio attraverso tre città europee poco conosciute, ma ricche di storia e cultura, attraverso le opere letterarie che ne hanno plasmato l’immaginario. Belfast verrà raccontata sulle orme di Eureka Street, Dresda attraverso la memoria del bombardamento del 1945 e Bilbao oltre il simbolo del Guggenheim. Ogni performance letteraria unirà ricerca storica, narrativa e attualità, offrendo uno sguardo inedito su città autentiche, ancora poco toccate dal turismo di massa.

Across the Cities – Rassegna Cinematografica
A cura di Andrea Bartoli, la rassegna propone tre documentari che raccontano trasformazioni urbane e resilienza in diverse metropoli del mondo:
"Moving a Megacity" esplora l’ambizioso progetto del presidente indonesiano Joko Widodo di spostare la capitale da Jakarta a Nusantara, analizzando le implicazioni ambientali, urbanistiche e sociali della costruzione di una nuova metropoli.
"Shock Wave" racconta la tragedia dell’esplosione del porto di Beirut, attraverso testimonianze di sopravvissuti che affrontano la sfida della ricostruzione e della resilienza collettiva.
"Mariupol: The Chronicles of Hell" documenta la caduta della città ucraina, la sua distruzione e il dramma dei civili intrappolati, testimoniando il potere della resistenza di fronte all’occupazione e alla catastrofe umanitaria.
Countless Cities non è solo una mostra, ma un laboratorio di idee e riflessioni sul futuro delle città, un invito a ripensare gli spazi urbani come luoghi di innovazione e inclusione, attraverso la forza della cultura e delle relazioni umane.

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